Nell’universo Julius Meinl, dove ogni tazzina racconta una storia, il caffè rappresenta molto più di una bevanda: costituisce cultura, tradizione e connessione. Per oltre 160 anni, questo marchio austriaco con centro produttivo in Italia ha sostenuto una filosofia del caffè basata su qualità, responsabilità e dedizione. In questo contesto si colloca l’esperienza dei baristi premiati alla Barista Cup, che hanno partecipato a un viaggio unico in Honduras – uno dei principali paesi d’origine del caffè Julius Meinl – per osservare direttamente la catena di produzione del caffè biologico e certificato Fairtrade della gamma The Originals Bio Fairtrade.
L’iniziativa, organizzata da FAIRTRADE Austria in collaborazione con la Latin American and Caribbean Network of Fairtrade (CLAC), ha consentito ai baristi di visitare le zone di coltivazione più importanti dell’Honduras che forniscono la materia prima per la linea a doppia certificazione The Originals Bio Fairtrade di Julius Meinl. La delegazione includeva Christina Meinl, esponente della quinta generazione della famiglia, e i vincitori della Meinl Barista Cup: Raffy Vajio (Emirati Arabi Uniti, vincitore assoluto), Vladimir Chzou (Moldavia, categoria Espresso), Luca Riccardi (Italia, categoria Cappuccino) e Mario Benetseder (Austria, categoria Signature Drink).
Arrivati durante il periodo principale della raccolta, i baristi hanno avuto l’opportunità di sperimentare la quotidianità dei coltivatori: percorrere i sentieri tra le piante con frutti rossi, partecipare alla raccolta manuale dei chicchi, esaminare attentamente le diverse fasi di lavorazione. L’esperienza ha rappresentato non solo un viaggio fisico, ma un incontro culturale e umano, che ha conferito identità e contesto a ogni tazza di caffè preparata. Un’opportunità che ha evidenziato anche le problematiche sociali e ambientali dell’industria, in un periodo caratterizzato da prezzi globali ai massimi storici.
“Tornare a casa con la consapevolezza di cosa c’è dietro ogni tazzina è un’esperienza che cambia il nostro modo di essere baristi. Guardare negli occhi chi coltiva il caffè che servo ogni giorno ha dato un nuovo significato al mio lavoro.” – Luca Riccardi, vincitore italiano della categoria Cappuccino.
“Questo viaggio collega le due estremità della filiera del caffè: i produttori e i baristi. Favorisce la condivisione diretta delle conoscenze, approfondisce la comprensione delle sfide degli agricoltori e sottolinea l’importanza del commercio equo per un futuro sostenibile.” – ha dichiarato Hartwig Kirner, CEO di FAIRTRADE Austria
Il commercio equo e solidale garantisce ai coltivatori un prezzo minimo stabile e un premio aggiuntivo (Fairtrade Premium), che viene reinvestito dalle cooperative in progetti per migliorare la vita delle comunità locali, le infrastrutture e i progetti di sostenibilità.
Durante la visita alle cooperative COPRACNIL e COCAMOL, i baristi hanno potuto toccare con mano le buone pratiche adottate per garantire qualità, sostenibilità e benessere diffuso. Tra le priorità: varietà resistenti alla ruggine, tecniche di agroforestazione e fonti di reddito alternative – strumenti fondamentali per costruire la resilienza del settore.
Un momento simbolico è stata la visita all’Istituto Copan Galel di Copán, dove i giovani si formano in agroforestazione grazie al Fairtrade Premium. Tra gli studenti, anche la figlia del presidente di COPRACNIL, determinata a raccogliere il testimone familiare. Segno che il futuro del caffè è già in cammino.
Un progetto che guarda al futuro
Lanciata nel 2023, la linea The Originals Bio Fairtrade è diventata un riferimento per il canale B2B, intercettando la crescente attenzione per un caffè etico e certificato.
“Se non ci fossero il commercio equo e solidale e la certificazione biologica, non produrrei ancora caffè. Siamo sempre alla ricerca di mercati e opportunità migliori per le nostre famiglie perché essere produttori di caffè è molto difficile. Ma alla fine, quando troviamo acquirenti come Julius Meinl, siamo motivati a continuare a produrre e vendere il nostro caffè” – Jimmin Soriano, ex presidente di COCAMOL, ha così parlato dell’impatto del commercio equo e solidale.
Nel mese di maggio, che ospita la Giornata Mondiale del Commercio Equo (World Fairtrade Day), questo viaggio assume un valore ancora più forte: è la dimostrazione concreta che la collaborazione tra torrefattori, baristi e produttori può generare un cambiamento reale per costruire un’industria del caffè più equa e resiliente.
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