È stata inaugurata, presso l’Accademia del Caffè Espresso de La Marzocco, “Coffee Migrant Migrant Coffee – Chapter 1: Brazil”, il primo capitolo della mostra immersiva che esplora il legame tra il caffè espresso e l’emigrazione italiana.
Sono intervenuti nel corso dell’inaugurazione il sindaco di Fiesole Anna Ravoni, l’amministratore delegato de La Marzocco Guido Bernardinelli, il curatore della mostra Massimo Battaglia e il responsabile del progetto allestitivo Stefano Zagni.
Il progetto è stato realizzato dai curatori Massimo Battaglia e Mauro Belloni e da un team di ricerca interno, con il supporto e la consulenza scientifica di CISEI, Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana, Leonardo Scavino del Laboratorio di Storia Marittima e Navale dell’Università di Genova (NavLab) e del Museu da Imigracao San Paolo Brasile.
L’intero progetto espositivo si prefigge di esplorare il legame tra il vasto e complesso fenomeno dell’emigrazione italiana attraverso la lente della relazione con il caffè.
Il primo capitolo di questo percorso è dedicato al Brasile e analizza il grande flusso migratorio, che a cavallo tra Ottocento e Novecento, ha portato oltre 1 milione di italiani ad approdare nei porti brasiliani, per poi dedicarsi alla coltivazione del caffè.
Obiettivo della modalità di rappresentazione e fruizione scelta per la mostra è proprio quello di generare una connessione di tipo emozionale con le vicende delle donne, uomini e bambini che affrontarono il “grande viaggio”. Enfatizzare i racconti personali attraverso le loro voci, ascoltare le loro parole, i resoconti in prima persona colorati dagli aspetti emotivi. Il fine è quello di produrre un racconto che abbia un sottotesto universale e che empatizzi con i visitatori sul piano emozionale.
“Per costruire questo progetto siamo partiti dal fil rouge che lega i destini incrociati degli uomini e del caffè, entrambi destinati a viaggiare. Siamo partiti dal viaggio, l’essenza del concetto di emigrazione e ne abbiamo analizzato ogni singolo aspetto, ricostruendo le esperienze vissute in prima persona dagli emigranti italiani. Abbiamo tracciato una sorta di percorso immersivo con l’obiettivo di coinvolgere il visitatore dall’inizio alla fine e permettergli di immedesimarsi nelle esperienze vissute dagli italiani a cavallo del XIX e XX secolo e di apprendere contemporaneamente la storia e l’evoluzione del caffè” ha commentato Guido Bernardinelli, CEO de La Marzocco.
Il racconto ripercorre, seguendo i destini degli italiani d’oltreoceano, i metodi, le tipicità della coltivazione del caffè in una zona vocata – il Brasile diventerà, dal nulla, il più grande produttore di caffè su scala globale.
“Coffee Migrant Migrant Coffee – Chapter 1: Brazil” è aperta al pubblico e sarà visitabile presso l’Accademia del Caffè Espresso per tutto il 2024. Si tratta del primo capitolo di un percorso espositivo che arriverà a raccontare altri flussi migratori che negli anni si sono intrecciati al mondo del caffè: i flussi verso Stati Uniti, Australia e Canada tra gli anni ’20 e gli anni ’60 del 900, e una migrazione contemporanea che giunge fino ai nostri giorni.
ACCADEMIA DEL CAFFE’ ESPRESSO
L’Accademia del Caffè Espresso è un hub culturale dedicato al mondo del caffè espresso italiano, all’interno della quale vengono svolte analisi, ricerca e divulgazione sulla cultura del caffè. Il progetto nasce dalla volontà de La Marzocco, azienda fiorentina produttrice di macchine da caffè professionali, di realizzare un modello umanistico che possa essere un punto di riferimento per la cultura italiana nel mondo. Accademia del Caffè Espresso sorge a pochi chilometri da Firenze, presso le originali Officine de La Marzocco, trasformandosi da luogo di produzione industriale a centro di formazione, cultura e innovazione.