“Ad un anno di distanza dall’esordio di Schenk Italia al Merano Wine Festival, siamo lieti di essere di nuovo presenti a questa importante manifestazione dedicata alle eccellenze vitivinicole del Trentino Alto Adige, territorio in cui risiediamo da oltre 60 anni. Nell’edizione scorsa abbiamo presentato il nostro progetto Lunadoro Gran Pagliareto – Tonneaux Selection, riscuotendo grande interesse. Quest’anno, siamo tornati a Merano con le nostre aziende di produzione e distribuite, (Tenute Masso Antico in Salento, Bacio della Luna sulle Colline del Prosecco Superiore DOCG di Conegliano e Valdobbiadene (TV), Lunadoro a Montepulciano (SI), La Celia argentina e la Tarapacá cilena) pronti a cogliere una nuova sfida: un confronto appassionante tra il Metodo Classico e il Crémant di Henri de Villamont. Una competizione che ha coinvolto i professionisti del settore e che ci ha offerto l’opportunità di sottolineare ancora una volta la qualità dei nostri prodotti, sia italiani che importati”.
Queste le parole di Daniele Simoni, AD di Schenk Italia, al termine della masterclass “Bollicine in contrasto” organizzata dal Gruppo nell’ambito degli eventi collaterali che in questi giorni animano la 33° edizione del Merano Wine Festival. L’appuntamento, dedicato al confronto tra il metodo classico della Valdadige e il Cremant francese, è stato condotto dal sommelier altoatesino Eros Teboni, già vincitore nel 2018 del Best Sommelier of the Worl.
L’incontro ha permesso di esplorare le affinità e le differenze tra la produzione del Cremant di Bourgogne, uno dei metodi più tradizionali e raffinati del panorama spumantistico francese, e il metodo classico elaborato con uve della Valdadige, espressione di una tradizione enologica in crescita e che mostra una grande potenzialità. Durante la Masterclass, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire come la tecnica del metodo Cremant, rinomata per la sua eleganza e delicatezza, venga interpretata nelle due diverse realtà geografiche: la storica Bourgogne, con i suoi terroir unici e il rigore nella produzione, e la Valdadige, un territorio ricco di biodiversità e vitigni autoctoni che danno vita a spumanti freschi e versatili.
Il mondo delle bollicine è uno dei fiori all’occhiello del gruppo Schenk, con una produzione annuale che supera i 20 milioni di bottiglie in Europa, di cui 2 milioni in Italia.