Il 24 novembre presso il nuovo hub Ecosistema si è svolta la finale di del Master Coffee Grinder Championship 2024. Sei i competitor giunti da tutta Italia: Iuri Grandini, Nadia Giacomelli, Ilaria Izzo, Fabio Ferrara, Giuseppe Fiorini e Diletta Sisti si sono sfidati per estrarre le particolari note di un caffè unico selezionato e tostato da Bloom specialty coffee.
Si è trattato di un caffè proveniente da Sumatra, regione di Gayo, le cui note presentano sentori agrumati di clementina, un leggero vegetale di pomodoro, una dolcezza di zucchero di canna e un finire di cacao; l’espresso aveva un corpo medio alto e la tazza di riferimento presentava un tds di 9,83, ottenuta con una BR di 17 in e 32 out in 19 secondi, con l’utilizzo di un filtro IMS diam 54 e h26. La ricetta è stata replicata quasi alla perfezione dal campione Giuseppe Fiorini e giudicata la vincitrice con 208 punti dalla giuria composta da Luigi Pillitu, Luca Bernardoni e Simone Previati, capitanati da Luca Ventriglia.
Iuri Grandini e Ilaria Izzo si sono invece classificati rispettivamente al secondo e terzo posto, a pochissima distanza dal vincitore.
Al termine la premiazione è avvenute con le targhe realizzate da Parallelo Lab, il laboratorio di artigiani e creativi che promuove l’inclusione e l’autonomia di persone fragili e straniere.
Molti gli omaggi degli sponsor, tra cui il grinder Eureka Atom W75 appositamente colorato di rosa in omaggio all’evento dedicato alle donne del caffè che si è svolto durante la giornata.
Come vi avevamo raccontato in questo articolo, infatti, la finale è stata preceduta da una masterclass dedicata alle donne nel mondo del caffè. L’evento ha visto una grandissima partecipazione di pubblico, di appassionati e di curiosi che hanno assistito al dibattito tenuto da un panel d’eccezione: Francesca Bieker, Q-grader, responsabile education per SCA Italy e titolare della scuola GRIP ha tenuto un incontro tutto al femminile portando un’informazione concreta e semplice per imparare a raccontare il caffè.
Con lei erano presenti Eleonora Pirovano, presidente dell’International Women Coffee Alliance Italia nonché importatrice di caffè crudo; Mary Mauro, imprenditrice di successo e amministratore delegato di Sevengrams torrefazione specialty di Milano; Carmen Stanziola, responsabile commerciale Italia per Dalla Corte, ed a fare da madrina con le sue pillole di cultura e di galateo del caffè, la giornalista e scrittrice Barbara Ronchi della Rocca.
I temi trattati, mai banali, hanno spaziato dal ruolo della donna dalla piantagione fino al bar, con un immaginario testimone che passava lungo tutta la filiera evidenziando, oltre alla condizione femminile nei diversi ruoli, gli aspetti più importanti del lungo viaggio del chicco di caffè, dalla lavorazione nei paesi di origine, al trabordo in nave, fino alla tostatura ed alla cura che in questa si deve porre per esaltare, e non rovinare, il pregiato seme.
Il prodotto ora semi lavorato incontra l’esigenza di una trasformazione in bevanda attenta e con attrezzature adeguate e ben pulite, aspetto per nulla scontato.
La degustazione guidata dalla Bieker ha poi portato gli spettatori ad imparare quali trucchi utilizzare per perfezionare le proprie capacità di assaggio, valutando due caffè molto diversi tra loro: la miscela specialty di #Lot0, morbida ed equilibrata, ed il caffè della competizione, decisamente più spinto e particolare.
Ha chiuso la sessione Barbara dalla Rocca, con aneddoti sul caffè dei reali e dell’alta borghesia raccontando l’etimologia della frase ”venga a prendere un caffè da noi”, i suggerimenti sull’utilizzo corretto del cucchiaino ed un simpatico sistema napoletano per prevedere il meteo attraverso lo zucchero nel caffè: se mettiamo dello zucchero in una tazzina di espresso senza mescolarlo e questo, scendendo, crea delle bollicine al centro il tempo rimarrà stabile, se le bollicine andranno verso l’esterno il tempo volgerà al bello, se al contrario arriveranno dal bordo verso il centro peggiorerà!
Molti i giornalisti ed i comunicatori intervenuti, anche per visitare in anteprima la location, che sarà un futuro hub culturale, luogo di incontri del buon cibo e del buon bere dove gli ospiti potranno ritrovare una loro dimensione naturale, ci hanno raccontato i proprietari Luigi e Luca Cassago.
Il pomeriggio si è concluso con i drink realizzati dal campione Francesco Corona e della moglie Francesca, accompagnati dalle prelibatezze dello chef Luigi Cassago.