Vi proponiamo un articolo realizzato dal Coffee Expert Francesco Costanzo, un racconto appassionato del suo viaggio a Seoul, citta visitata in occasione delle competizioni del Leva Contest. Un’occasione per Costanzo di immergersi nella cultura delle caffetterie locali, esplorando ogni angolo e scoprendo le sfumature uniche del caffè in città.
Seoul, una metropoli vibrante e in continua evoluzione, ci ha accolto con un mix perfetto di modernità e tradizione. In questo viaggio, abbiamo deciso di immergerci nella cultura del caffè, con l’obiettivo di scoprire come questa città interpreta la bevanda simbolo di connessione e passione.
La nostra avventura ci ha portato ad assaggiare oltre 20 coffee specialty e visitare diverse roastery, ognuna delle quali uniche nel suo genere. Non ci siamo limitati ad assaggiare il caffè, ma abbiamo voluto approfondire ogni dettaglio: dai colori dei chicchi alla qualità dell’estrazione, fino a confrontarci con baristi esperti e locali. Per capire davvero la cultura del caffè a Seoul, ci siamo anche confrontati direttamente con i clienti, intervistando coreani nei locali per scoprire i gusti e le preferenze più popolari.
Un’arte in evoluzione: baristi, tecniche e tostature
I baristi a Seoul si distinguono per la loro dedizione al mestiere, sempre in continua evoluzione. Abbiamo scoperto che frequentano regolarmente corsi di aggiornamento per affinare le loro competenze, studiando ogni aspetto, dal chicco all’estrazione. È evidente come il loro lavoro sia considerato una vera forma d’arte.
Tra i caffè testati, abbiamo notato una varietà interessante nelle tostature. Circa 20 coffee specialty utilizzano tostature medio-scure, mentre molte roastery preferiscono tostature chiare per esaltare le note floreali e agrumate. Dai nostri colloqui con i clienti coreani, è emerso che circa il 40% di loro predilige una tostatura leggermente più scura, capace di esaltare le note di cioccolato, vaniglia e nocciole.
Tecniche e attrezzature d’avanguardia
Uno degli aspetti più affascinanti è stato osservare la varietà di tecniche di estrazione disponibili. Dai metodi classici, come il pour-over e l’espresso, alle innovazioni tecnologiche come il cold drip a controllo elettronico, ogni caffetteria sembrava proporre un’esperienza unica.
Le attrezzature hanno avuto un ruolo fondamentale in questa esperienza. Macchine come La San Marco, simbolo di eccellenza italiana, sono ampiamente utilizzate e rappresentano il punto d’incontro tra tradizione e innovazione. Contribuiscono a garantire un livello qualitativo straordinario, rendendo ogni tazza un piccolo capolavoro.
Un’esplorazione sensoriale
Seoul non è solo una città innovativa: è una destinazione che invita a immergersi completamente nell’esperienza sensoriale del caffè. Ogni aroma, ogni sapore e ogni ambiente trasmette la passione e la cultura che circondano questa bevanda.
Questa avventura ci ha insegnato che il caffè è più di una bevanda: è un viaggio nel gusto, nella tradizione e nell’innovazione.
6 curiosità e differenze tra il caffè in Europa (Italia) e in Asia
1. Come differiscono le preferenze sul profilo di tostatura?
In Italia, la tradizione predilige una tostatura più scura che esalta le note forti di cioccolato e nocciola, spesso sinonimo del classico espresso italiano. In Asia, invece, abbiamo riscontrato una maggiore varietà: dai profili di tostatura chiara, ideali per far emergere note floreali e agrumate, a tostature medio-scure, apprezzate soprattutto in Corea del Sud.
2. C’è una differenza nel modo di servire il caffè?
Sì, in Italia il caffè è spesso un rituale veloce, consumato al banco con un espresso. In Asia, invece, il caffè viene servito in modo più elaborato, talvolta accompagnato da spiegazioni dettagliate sulle origini del chicco, sulla tecnica di estrazione e persino sul design delle tazze.
3. Qual è l’approccio alla tecnologia nel caffè?
In Asia, specialmente in Corea, abbiamo notato un uso più avanzato della tecnologia, con macchine dotate di controlli digitali precisi e strumenti per l’analisi dei composti aromatici. In Italia, invece, prevalgono macchine tradizionali che pongono maggiore enfasi sulla manualità e l’esperienza del barista.
4. Quale ruolo gioca il design nei coffee shop?
In Italia, le caffetterie sono spesso accoglienti ma funzionali, con un focus sull’esperienza del cliente. A Seoul, al contrario, il design dei coffee shop è spesso un elemento distintivo, con spazi creativi che integrano arte, cultura locale e minimalismo.
5. Ci sono differenze nella cultura del caffè?
In Italia, il caffè è un elemento profondamente radicato nella cultura quotidiana, un momento sociale condiviso. In Asia, e in particolare in Corea, il caffè specialty è vissuto come un’esperienza sensoriale e un’occasione per sperimentare innovazione, con un approccio più orientato alla qualità e alla scoperta.
6. Quanto costa una tazza di caffè specialty e com’è lo stipendio dei baristi?
In Corea del Sud, il prezzo di una tazza di caffè specialty è generalmente più alto rispetto all’Italia. Si va dai 4 ai 6 euro a tazza, un costo che riflette sia la qualità che il livello di cura nell’estrazione. Un aspetto interessante è che i baristi professionisti in Corea godono di stipendi relativamente alti per il settore: si attestano tra i 1.700 e i 1.800 euro al mese, come confermato da un report che abbiamo consultato. Questo riconoscimento economico dimostra quanto la figura del barista venga valorizzata nella cultura del caffè coreano.
Se sei un amante del caffè e desideri immergerti in una cultura completamente nuova e stimolante, un viaggio in Corea del Sud è assolutamente da raccomandare. Seoul saprà sorprenderti con il suo approccio innovativo e sensoriale, regalandoti un’esperienza che va oltre i confini della semplice degustazione. Buon caffè a tutti!