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Volcafe in Uganda a sostegno dei farmer, per la salvaguardia dell’ambiente

Posta nell’entroterra dell’Africa Orientale, l’Uganda, con circa 6 milioni di sacchi di robusta e 1 di arabica, è il secondo produttore di caffè del Continente dopo l’Etiopia e ha nell’Italia il suo primo paese d’esportazione. Il caffè contribuisce al 15% dell’export e dà sostentamento a più di 2,5 milioni di persone, tra cui oltre 1,8 milioni di piccoli coltivatori. Qui Volcafe è presente con la società Kyagalanyi, un nome storico, profondamente radicato e conosciuto in tutta l’Uganda: commercializza il caffè dalle principali aree della robusta e dell’arabica; gestisce 7 washing station e recentemente ha ampliato le attività nel Rwenzori, con una grande unità che lavora arabica sia lavato sia naturale.

«I torrefattori italiani trovano nel caffè ugandese un prodotto di qualità che piace – afferma Adriano Bagnasco, general manager Volcafe Italia -. I robusta coltivati tra 1000 e 1500 metri sull’altopiano centrale, si contraddistinguono per la tazza pulita, soave, con note dolci e cioccolatose, gradite lungo tutta la Penisola e molto apprezzate dai torrefattori napoletani. La nostra selezione di arabica ha una buona acidità, in cui possiamo trovare note floreali o fruttate a seconda del prodotto a cui ci riferiamo. L’elevata qualità dei nostri prodotti è testimoniata dalla vittoria decretata dall’AFCA – African Fine Coffee Association – per due caffè arabica presentati da Kyagalanyi nelle categorie Natural e Washed, nell’ambito dell’ultima partecipazione da parte di Kyagalanyi all’Uganda Taste of Harest Competition 2020».

Inoltre quando, nel 2021 Francesco Sanapo ha realizzato in Uganda il documentario in due puntate “The Coffee Hunter” trasmesso su Gambero Rosso Channel e Sky, si è rivolto a Volcafe, che l’ha supportato con la sua profonda conoscenza del territorio, dove è presente in modo capillare, delle persone e della realtà caffeicola del Paese, contribuendo alla buona riuscita dell’impegnativo tour.

«L’Uganda è una delle origini su cui abbiamo lavorato maggiormente, cooperando con ONG, associazioni locali, enti certificatori e torrefattori. Siamo intervenuti sulla formazione dei farmer per migliorare la qualità, aumentare la quantità e assicurare continuità demografica, scoraggiando l’abbandono delle colture da parte dei giovani attraverso nuove prospettive vantaggiose – riprende Adriano Bagnasco -. Abbiamo insegnato loro che lavorare il caffè può, anzi, deve essere un’attività imprenditoriale in grado offrire guadagni interessanti. Il corretto approccio al lavoro è stato mostrato all’interno di 21 farm modello e oltre 500 lotti dimostrativi che guidano alla migliore gestione della prima parte della filiera del caffè. Vedere il cartello con il simbolo Volcafe davanti alle piantagioni mi diceva che avevamo imboccato la strada giusta, fatta di una drastica riduzione della supply chain e di un reale supporto ai farmer».

Oggigiorno la produzione ugandese è in forte crescita; negli ultimi 4-5 anni è più che raddoppiata, passando da 2,5 a 6 milioni di sacchi di robusta e i margini di crescita sono ancora molto interessanti.

Passi concreti per un futuro migliore

Attraverso Kyagalanyi, Volcafe gestisce numerosi programmi innovati al fine di superare le sfide sociali e ambientali nelle diverse comunità del caffè. Osserviamo alcune recenti iniziative.

La prima si svolge nella regione di Masaka, Monti Rwenzori in collaborazione con Rainforest Alliance, JDE e CEFORD e consiste in un approccio guidato dalla comunità volto a migliorare l’alfabetizzazione finanziaria, incentivare la frequenza scolastica e fornire competenze professionali per aumentare l’occupazione giovanile, dando un futuro migliore. Questo grazie a una parte educativa-scolastica tenuta da insegnati appositamente formati, incontri tra insegnanti e genitori sull’importanza dell’istruzione, apprendimento di come si realizzano assorbenti riutilizzabili per migliorare la frequenza scolastica delle ragazze; per i diplomati sono disponibili corsi di formazioni che forniscono competenze professionali nei settori della meccanica, del tessile, della lavorazione del metallo e altro. Ad oggi il progetto ha coinvolto 15 scuole, formato oltre 30 insegnanti e coinvolto oltre 4750 alunni.

Aumentare la produzione senza deforestare è un obiettivo di Kyagalanyi che ha preso il via grazie a una sovvenzione rimborsabile ottenuta nel 2021 da Rebuilt Facility, società finanziaria che sostiene le imprese sostenibili di cacao e caffè nell’Africa Orientale e Occidentale. Ciò ha permesso di piantare circa 100mila alberi e di salvaguardare oltre 1300 ettari di terreni agricoli in cui lavorano 1661 coltivatori, che hanno ricevuto premi per il loro caffè certificato UTZ. Oggi Kyagalanyi continua a espandere i propri interventi agroforestali e forma in tal senso gli agricoltori; l’obiettivo è di diventare catalizzatore di iniziative per avviare il settore verso metodi di produzione più sostenibili e ridurre i tassi di deforestazione.

Migliorare la produzione di caffè e i mezzi di sussistenza attraverso la promozione dell’equilibrio di genere a livello familiare, il processo decisionale congiunto, la pianificazione e l’utilizzo del reddito familiare, è l’obiettivo del progetto condotto con Kyagalanyi, Zoegas, Nespresso, GEF nelle regioni del Monte Elgon, Rwenzori e in fase di allestimento a Masaka. I mezzi di sussistenza delle famiglie sono influenzati dall’azione del cambiamento di genere del programma e dalla creazione di Associazioni di risparmio e prestito del villaggio (Village Savings and Loan Associations -VSLA). Il modello VSLA crea gruppi di risparmio autogestiti e autocapitalizzati che utilizzano i risparmi dei membri per fare reciproci prestiti. Entro il 2020 sono state raggiunte 1613 famiglie e attivate 183 VSLA; l’intento è di arrivare a un totale di oltre 5800 famiglie. A Masaka stanno nascendo 44 VSLA; in Rwensori sono circa 80 e si prevede di aggiungerne altre nel 2023.

La tutela dei minori è protagonista di un progetto nella regione di Rwenzori condotta da Kyagalanyi con Nespresso e Terre des Hommes. A tal fine è stato realizzato un progetto incentrato sulla digitalizzazione e la sperimentazione di un sistema olistico e multisettoriale di monitoraggio e ripristino dei diritti dell’infanzia. Il progetto mira a rafforzare o istituire comitati a livello comunitario per aumentare la consapevolezza sui diritti dei bambini e sul lavoro minorile nelle comunità, monitorando le aziende agricole attraverso visite individuali alle famiglie al fine di identificare e indirizzare in modo sicuro o curare i bambini che sono a rischio o esposti a lavoro minorile, violenza, abbandono, abusi e molestie.

Sono numerosi i progetti che riguardano la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio agricolo, come quelli in atto nella regione di Masaka e Rwenzori e condotti insieme a Kyagalanyi e Nespresso, di agroforestazine e riforestazione. Questo al fine di ripristinare i suoli, limitare l’erosione, migliorare la biodiversità e aumentare l’ombra nelle piantagioni di caffè. Il progetto è iniziato in Rwenzori nel 2021, dove sono stati piantati 40mila alberi autoctoni a cui se ne stanno unendo altri 300mila. Il cluster di Masaka è iniziato nel 2023 con l’obiettivo di piantare 45mila alberi a Bukomansimbi e un totale complessivo di 360mila alberi da piantare a Bukomansimbi e Lwengo tra il 2023 e il 2025 attraverso la creazione di vivai comunitari. Il progetto mira a raggiungere un totale 1,240 milioni di alberi messi a dimora in entrambi i cluster tra il 2021 e il 2025.

Fondata nel 1783 come società di brokeraggio e commercio di zucchero, ED&F Man negli anni ha allargato il suo raggio d’azione alle melasse e al caffè, acquisendo nel 2004 Volcafe, fondata nel 1851 dai fratelli Solomon e Johann Georg Volkart. Il Gruppo con sede a Londra, controlla l’intera supply chain delle materie prime, dalla ricerca alla trasformazione, commercializzazione, distribuzione e trasporto ed è leader mondiale nei settori delle melasse e dei mangimi liquidi; tra i leader globali nei mercati di zucchero e caffè. È presente in 60 Paesi con 6000 dipendenti.
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