martedì, Settembre 30, 2025
HomeAttualitàMercato del caffè: tra sfide future e nuove tendenze, l'opinione dei professionisti

Mercato del caffè: tra sfide future e nuove tendenze, l’opinione dei professionisti

Il futuro della filiera del caffè? Ce lo raccontano Alessandro Chelli, CEO di Trusty e Massimiliano Fabian, Presidente della European Coffee Federation.

Il comparto caffeicolo mondiale entra in una fase di trasformazione epocale, dove l’evoluzione delle aspettative del consumatore si intreccia con le nuove sfide regolamentari. Da una parte, emerge una sensibilità crescente verso provenienza e qualità del prodotto sostenuta da clienti sempre più informati ed esigenti; dall’altra, le pressioni normative e di mercato richiedono una gestione meticolosa della supply chain attraverso strumenti digitali efficaci e trasparenti.

In concomitanza con la Giornata internazionale del caffè del 1° ottobre, Trusty – Società Benefit italiana che utilizza la tecnologia blockchain per la tracciabilità delle filiere agroalimentari e industriali – riconferma il proprio supporto strategico verso torrefattori, produttori e brand nella sfida decisiva di sostenibilità e tracciabilità digitale, preparandosi all’entrata in vigore della normativa europea EUDR (Regolamento UE sulla deforestazione).

Le nuove sfide: complessità normativa e instabilità economica

La proposta dell’UE di rinviare l’entrata in vigore del Regolamento anti-deforestazione — originariamente prevista per il 30 dicembre 2025 per le imprese medio-grandi e il 30 giugno 2026 per le PMI — rappresenta un’opportunità per le aziende. Questo rinvio offre più tempo per adeguarsi ai complessi requisiti di Due Diligence e tracciabilità previsti dalla normativa, che riguarda non solo il caffè, ma anche i settori del bovino, cacao, olio di palma, gomma, soia, legno e relativi derivati.

“Questa normativa rappresenta una sfida importante per l’intero comparto,” spiega Alessandro Chelli, CEO di Trusty. “Le aziende sono chiamate a gestire in modo preciso e puntuale i dati legati alla filiera, dalla raccolta nei Paesi d’origine fino al mercato europeo, utilizzando piattaforme digitali collegate ai portali ufficiali europei. Gestire in modo ottimale questa fase, non solo evita sanzioni, ma consente di rafforzare la propria posizione competitiva in un mercato sempre più instabile e costoso.”

La volatilità e l’aumento dei costi sono senz’altro tra le sfide più pressanti per i torrefattori. “L’instabilità dell’offerta di caffè verde, la scarsità di stock di riserva nei paesi consumatori, il clima e l’incertezza economica del dollaro hanno creato un mercato tanto dinamico quanto complesso,” afferma Massimiliano Fabian, Presidente della European Coffee Federation e Presidente e Amministratore Delegato di Demus S.p.A., Società Benefit di Trieste che dal 1962 opera nella decaffeinizzazione e deceratura del caffè verde e nella produzione di caffeina naturale grezza. “La scarsità delle riserve nei paesi consumatori, la speculazione e i cambiamenti climatici rendono il mercato del caffè estremamente volatile e complesso da governare. Questa situazione, unita alle crescenti esigenze di sostenibilità e di attenzione agli aspetti salutistici da parte dei consumatori, rende indispensabile un’integrazione più profonda del sistema. La sfida principale per le aziende odierne consiste nel riuscire a inserire il settore in un contesto globale, integrando sempre di più sostenibilità, qualità e affidabilità lungo tutta la filiera.”

La digitalizzazione come leva competitiva

In questo panorama complesso, trasparenza e tracciabilità si trasformano da semplice conformità normativa a autentici driver di crescita aziendale e posizionamento sul mercato. “I sistemi di tracciabilità digitale permettono alle aziende di ottenere dati concreti e geolocalizzati sulla produzione,” continua Chelli. “Queste informazioni non sono solo utili a dimostrare conformità, ma rappresentano anche uno strumento per consolidare il rapporto con i fornitori, costruire relazioni più solide e valorizzare il prodotto verso i consumatori attraverso una comunicazione chiara su tracciabilità e trasparenza. Se pensiamo ai mercati extra UE, dove le aziende non hanno questo obbligo, la capacità di dimostrare tracciabilità e sostenibilità diventa un elemento distintivo. I brand che sapranno valorizzare queste informazioni non solo risponderanno alle richieste dei consumatori più attenti, ma potranno anche differenziarsi rispetto ai concorrenti, rafforzare la propria reputazione e guadagnare un vantaggio competitivo nei mercati internazionali.”

Prospettive future: integrazione e cultura del caffè

Il futuro del caffè,” osserva Fabian, “potrà essere vincente se il settore saprà integrare esigenze etiche, innovative e commerciali, lavorando con spirito di collaborazione tra produttori, industrie, ONG e istituzioni. Più l’integrazione sarà etica e condivisa, più il settore sarà forte e resiliente. Parallelamente, l’attenzione crescente verso la cultura del caffè, con la diffusione di prodotti speciali e di nuove modalità di consumo, come ad esempio il ‘cold brew’, testimonia un mercato in evoluzione e un consumatore sempre più consapevole nei confronti della qualità del prodotto.”

Per torrefazioni e brand emergenti si apre un periodo cruciale: l’opportunità di trasformare la compliance in strumento di valorizzazione, costruendo una narrativa trasparente e sostenibile che rafforzi la reputazione e crei un legame diretto con il consumatore finale.

Leggi la notizia anche su Horecanews.it

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

ARTICOLI PIù LETTI

COMMENTI RECENTI